Google BERT: cos’è e come cambia la SEO

Cos’è Google Bert? È il nuovo algoritmo di Google che sta rivoluzionando il mondo dei SEO Copywriter. Ma siamo sicuri che sia una vera e propria rivoluzione?
Pandu Nayak, ingegnere capo di Google Search, definisce Bert come “il più grande passo avanti negli ultimi cinque anni e uno dei più grandi salti in avanti nella storia della ricerca“.

Scopriamo insieme cos’è Google Bert e come cambierà il modo di scrivere contenuti sul web.

Cos’è Google Bert?

Google Bert è l’acronimo di Bidirectional Encoder Representation from Transfomer ed è il più grande passo in avanti che ha fatto Mister G per comprendere il search intent degli utenti. Il roll-out ufficiale è avvenuto negli USA il 25 ottobre scorso e dal 9 dicembre è stato rilasciato in più di 70 lingue, anche in italiano. Il funzionamento di Google Bert si basa su una tecnica di reti neurali artificiali che permette al motore di ricerca di capire il linguaggio naturale con cui le persone esprimono il loro search intent all’interno della query. Ciò è possibile anche grazie al progresso della ricerca nel machine learning per la comprensione del linguaggio umano.
Ti ricordo che le ricerche vengono fatte da persone, quindi più i contenuti che scrivi sono di qualità più il segugio Bert ti spingerà in alto nella serp.

Cos’è il Machine Learning?

Prima di continuare a parlare di come funziona Google BERT, ti spiego cos’è il machine learning e perché è fondamentale che le macchine imparino a “camminare con le loro gambe”.
Il machine learning, cioè l’apprendimento automatico delle macchine, è una branca dell’intelligenza artificiale che si basa sulla capacità dei calcolatori di:

  • imitare i comportamenti degli esseri umani;
  • imparare dalle loro azioni e imparare sempre più nozioni;
  • compiere azioni autonomamente senza che siano stati programmati in precedenza.

Senza andare troppo sul tecnico, possiamo dire che il processo di autoapprendimento di una macchina si divide in due fasi fondamantali:

  1. la macchina osserva il comportamento delle persone e, con la raccolta di informazioni e analisi statistiche, prevede le loro mosse future.
  2. la macchina confronta i dati immagazzinati ed elaborati con dati nuovi e a corregge sempre di più il tiro per fornire risultati che si avvicinano al pensiero umano.

Un esempio di machine learning con il quale hai avuto a che fare milioni di volte è Amazon, il colosso mondiale dell’e-commerce: il mega cervellone analizza i tuoi comportamenti e, giorno dopo giorno, vedrai la tua home piena di potenziali acquisti in linea con le tue preferenze. Geniale, vero?

Come funziona Google Bert?

Abbiamo detto che Google Bert è basato su una tecnica di reti neurali artificiali che consente alle macchine di capire meglio il linguaggio naturale degli essere umani. La vera rivoluzione di Bert sta nel fatto che questo sistema non analizza le singole parole che compongono la query, ma valuta la frase per intero in modo da capire il contesto e restituire risultati il più possibile in linea con le ricerche degli utenti. Oggi le ricerche sono effettuate soprattutto da smartphone e molte di queste sono vocali: Bert vuole lavorare proprio su questo tipo di query – le long tail keyword – perché si avvicinano al linguaggio naturale più di tutte le altre. Per concludere, grazie a Bert vedremo dei risultati più pertinenti in serp perché il segugio analizza l’intera query e non procede parola per parola. Tutto ciò è possibile grazie ai transformers. Ti spiego meglio nel prossimo paragrafo!

Transformers: Autobot o Desepticon?

Abbiamo detto che Bert è l’acronimo di Bidirectional Encoder Representation from Transformers. Questi transformers non sono i personaggi leggendari della fortunata serie cinematografica; si tratta di modelli che non elaborano le parole contenute nella query una alla volta, ma le mettono in relazione l’una con l’altra per far sì che Bert capisca
il contesto dell’intera frase e restituisca risultati pertinenti con la ricerca effettuata
. Per un approfondimento tecnico ti consiglio di passare qui!

Google Bert e RankBrain

Neil Patel – Come ottimizzare per Google Rank Brain

Hai capito cos’è Google Bert e quali importanti novità ha portato nella ricerca di risultati. Adesso ti presento RankBrain, il fratello maggiore di Bert. RankBrain è il primo algoritmo di Google che sfrutta il machine learning per migliorare la comprensione del contesto delle query di ricerca degli utenti. Introdotto nel 2015, fa parte di Hummingbird, l’algoritmo di ricerca generale di Google. RankBrain e Bert non gestiscono tutte le ricerche fatte sul motore di ricerca, cosa che invece fa Colibrì. Bert sostituisce RankBrain? No, va semplicemente a supportarlo. Mister G ha dichiarato che Bert ha un impatto sul 10% dei risultati di ricerca: ciò significa che avremo ancora bisogno di RankBrain per ottimizzare meglio le ricerche degli utenti, almeno per un po’.

Come funziona Google Bert? Due esempi

Ora che hai una panoramica su cos’è Google Bert, passiamo alla parte pratica: ti mostrerò un paio di esempi della SERP di Google prima e dopo Bert:

  • Analizziamo la query “do estheticians stand a lot at work“. Prima di Bert, Google interpretava la parola “stand” come “stand-alone” e restituiva risultati poco pertinenti con il search intent della query. Con l’arrivo di Bert, ” stand” viene interpretata nella maniera corretta e in SERP vediamo risultati coerenti con l’intento di ricerca degli utenti.
Fonte: Understanding searches better than ever before
  • Nella query “can you get medicine for someone pharmacy” prima di Bert la SERP riportava risultati generici su come fare per ritirare farmaci con prescrizione. Adesso invece la stessa query restituisce in SERP dei risultati più attinenti all’intento di ricerca, che sarebbe “una persona può prendere farmaci con prescrizione per conto di altri?”.

Featured Snippet più intelligenti con Google Bert

Uno degli obiettivi di Google Bert è migliorare il featured snippet, un estratto del risultato più pertinente secondo Google che viene collocato in cima alla serp. Vediamo cosa fa Bert in questo caso:

Parking on a hill with no curb”. Se usavamo questa query prima di Bert, Google restituiva in SERP un featured snippet che non corrispondeva al search intent: ciò accadeva perché l’algoritmo si focalizzava sulla parola “curb” senza considerare “no”, la parola che avrebbe chiarito cosa intendeva cercare l’utente. Quando è arrivato Bert, la situazione è decisamente cambiata: adesso il featured snippet rispecchia il vero intento di ricerca: l’utente voleva cercare “parcheggio su una collina senza marciapiede”.

Google Bert ha cambiato il modo di fare SEO?

Siamo arrivati alla fine di questo articolo e avrai sicuramente capito cos’è Google Bert e quali importanti novità ha portato in termini di risultati di ricerca. Ti faccio una domanda: secondo te, se Bert comprende il contesto delle ricerche degli utenti, in funzione di chi dovresti ottimizzare i tuoi contenuti? Sono sicuro che già sai la risposta: dovrai scrivere contenuti di qualità per gli esseri umani, non per il motore di ricerca. Solo così Google Bert ti premierà e i tuoi contenuti schizzeranno in alto nella serp.

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