Il pensiero tradizionale vive un periodo evolutivo che si ripete ciclicamente ogni 20 anni, esattamente come accade per il marketing, da sempre fedele compagno del progredire sociale. Tornando indietro negli ‘60, ad esempio, il marketing era concepito in base ad una vendita di quantità, tuttavia le evoluzioni storiche hanno portato negli anni ‘80 a maturare un Marketing definito piuttosto in termini di “soddisfazione dei bisogni degli individui e dei gruppi”, come introdotto da Philip Kotler. Vent’anni dopo, l’inizio del nuovo millennio segna il via all’era Internet, la quale ridefinisce il marketing per “forma” e “mezzo”, segnando di fatto l’inizio del Digital Marketing. Se però ai suoi albori, il Digital Marketing misurava la propria efficacia in base al “consenso” e al puro “riconoscimento”, oggi ha bisogno di aggiungere un tassello in più.
Insomma, per dirla come la direbbe il guru Seth Godin: “Il marketing, oggi, non è più una questione di cosa sai produrre, ma di che storie sai raccontare.”
Che cos’è quindi lo Storytelling?
Contrariamente a quanto si pensi, lo storytelling NON è materia esclusiva del Marketing. Questo, infatti, può definirsi come “l’arte del raccontare” e affonda le proprie radici in epoche ben più lontane. Comunicare infatti è da sempre un bisogno primario dell’essere umano, ed è per questo che le prime tracce di storytelling risalgono addirittura all’epoca preistorica, nella quale il racconto di storie serviva per preparare i cacciatori o per tramandare tradizioni mistiche. Da allora, passando per gli antichi egizi, i poemi della Magna Grecia, i troubadour di Francia, le prime stampe del 1500, le opere teatrali inglesi di Shakespeare, arrivando poi alla radio e alla televisione, lo storytelling è giunto sino ai giorni nostri adattandosi al diverso mezzo d’espressione proprio dell’epoca di riferimento. Molto semplicemente, quindi, è possibile affermare che lo storytelling non è una “nuova forma di marketing”, ma piuttosto il metodo di comunicazione più vecchio del mondo.
Perché oggi è importante fare Storytelling?
Le diverse ere del Marketing sopra citate non hanno avuto solo “mezzi di diffusione” diversi, ma anche e sopratutto differenti “Purporse”.
Se infatti inizialmente lo scopo primario del Digital Marketing è stato quello di creare connessione, successivamente il focus si è spostato sull’engagement, cioè sul coinvolgimento del proprio interlocutore. Oggi tuttavia coinvolgere non basta più ed il vero obiettivo del Marketing è quello di abitare la vita del proprio pubblico per diventarne parte integrante attiva.
Secondo Sebastian Jespersen, fondatore della prestigiosa Agenzia di Marketing e Advertisement Digitale Vertic, lo scopo non è più quello di “muovere traffico e sguardo, ma piuttosto portare verso un nuovo mindset che generi un grado di separazione pari a zero tra brand e consumatore.”
Per arrivare a questo livello di simbiosi è necessaria, dunque, una comunicazione strutturata e profonda, realizzabile per l’appunto tramite lo “Storytelling”.
Come si fa Storytelling? Il viaggio dell’eroe in 3 step
Premesso che la scrittura è sempre frutto di un’opera di soggettività, le sue regole sono oggettive e da rispettare.
Trattandosi di “storia”, un buon storytelling può essere costruito, ad esempio, seguendo il famoso “Viaggio dell’eroe”.
Teorizzato dallo sceneggiatore Vogler, questa metodologia è una rielaborazione del modello di Joseph Campbell, il quale ha studiato i miti delle popolazioni di tutto il mondo identificandone una struttura narrativa base da cui partire.
Questo metodo può essere riassunto in 3 step:
- 1. Mondo ordinario e richiamo all’avventura
- 2. Sfida centrale e ricompensa
- 3. Ritorno al mondo ordinario
Dunque, sulla base di ciò, quali sono le caratteristiche chiave per una Strategia di Storytelling di Successo? Ne bastano tre.
Verità, Valore, Circolarità.
Fa che la tua Storia racconti la tua Verità, lascia che esprima la tua Essenza ed i tuoi Valori e permettile di compiere un viaggio circolare.
Perché finisca dove è cominciata, ma con uno sguardo completamente diverso.